Marco Campedelli è un socio Doc Creativity e professionista multisciplinare nel mondo della comunicazione visiva, con oltre trent’anni di esperienza tra grafica, calligrafia, illustrazione e branding. Ha collaborato con importanti realtà editoriali come Einaudi e Mondadori, per cui realizza copertine dal 2011, si occupa identità visiva e packaging per il settore vitivinicolo. Calligrafo espressivo e artista del segno, ha partecipato a mostre personali e collettive in Italia e all’estero (Spagna, Belgio, Argentina), ottenendo diversi riconoscimenti, tra cui il Primo Premio “Grafica” al concorso Giovani Artisti di Verona nel 2007. Parallelamente alla ricerca artistica, ha dedicato oltre vent’anni alla formazione con corsi e workshop incentrati su lettering e tecniche sperimentali. Nel suo lavoro, Campedelli coniuga tradizione e innovazione, portando avanti una visione del design come linguaggio visivo poetico e narrativo. Dal 2024, le sue opere sono rappresentate a livello internazionale da Bridgeman Images.
Dalla grafica all’insegnamento
“Il mio percorso è iniziato nel 1996 con la creazione di una SNC insieme ad una compagna di studi conosciuta durante la formazione a Milano. Era il nostro primo tentativo di costruire uno spazio lavorativo autonomo, ma quella forma societaria si rivelò presto troppo complessa per due giovani appena diplomati. Dopo tre anni, abbiamo deciso seguire ognuno i propri percorsi. Nel frattempo, nel 1997, è nata in me la spinta verso l’insegnamento: sentivo il bisogno di trasmettere il mio entusiasmo per la professione e condividere le competenze acquisite. Da lì è iniziata una lunga collaborazione con l’Istituto Design Palladio, dove ho insegnato per oltre vent’anni. Nel 1999 ho aperto la mia partita IVA e ho proseguito come libero professionista, ma con il tempo le difficoltà sono aumentate. La crisi internazionale del 2008 ha avuto un significativo impatto sulla mia attività, e nel 2017 la situazione è diventata difficile da gestire”.
L’ingresso in Doc Creativity ha trasformato la mia carriera
“Doc Creativity ha saputo gestire le diverse difficoltà di una partita IVA gestita da commercialisti poco attenti ai mestieri creativi. Grazie alla cooperativa ho potuto dare ordine alla mia attività: ho continuato le collaborazioni con scuole e case editrici. Ho smesso di pensare come un libero professionista e ho iniziato a operare come un’impresa. Grazie alla cooperativa, ho potuto riorganizzare la mia vita e ripensarmi come artista e professionista”.
Un viaggio tra calligrafia, design ed editoria
“Direi che il momento decisivo nella mia carriera è stato quando ho unito la passione per la calligrafia con il mondo del Wine Design: disegno etichette, bottiglie, unendo la mia passione per la calligrafia. È un lavoro che ha preso sempre più spazio, fino a rappresentare un’area importante della mia attività insieme all’editoria. Lavoro infatti anche con molte case editrici, realizzando copertine – non figurative, ma più astratte, calligrafiche – come nel progetto di ricopertinaggio per Jacques Lacan. Una delle copertine realizzate nel 2024, per il libro “Io vi maledico” di Concita De Gregorio, è stata selezionata dal Sole 24 Ore tra le 20 migliori copertine italiane. E questo mi ha dato una conferma importante sulla qualità artistica del mio lavoro”.
Dall’editoria al wine design, verso l’arte internazionale
“Attualmente il mio lavoro si divide in tre aree: editoria, wine design e arte contemporanea. Con l’accordo recente con Bridgeman Images di Londra sono entrato nel circuito dell’arte internazionale. Doc Creativity ha formalizzato il contratto con loro e io ho la possibilità di gestire i miei diritti d’autore. Questa esperienza mi ha dato la forza di riposizionarmi, oggi sto puntando tutto sulla dimensione artistica”.
“Artflow” a Malcesine: un viaggio tra segni, luce e materia
“Dal 21 al 27 aprile presso il suggestivo Palazzo dei Capitani di Malcesine si è svolta Artflow, la mia mostra personale. È stato un viaggio intenso e autentico tra segni, luce e materia, che ha intrecciato il mio lavoro con l’anima mutevole del lago e la bellezza antica delle stanze affrescate. In quei giorni ho accolto circa un migliaio di visitatori: sguardi diversi e storie differenti si sono incrociate tra le sale, animate da curiosità, stupore e dalla voglia di ascoltare. L’allestimento essenziale, la musica d’ambiente creata appositamente e la possibilità di dialogare direttamente con me hanno reso l’esperienza ancora più viva, intima, condivisa.
In mostra ho presentato una selezione di opere originali su carta: inchiostri, collage, tracce materiche — un dialogo silenzioso con la luce che cambiava ora dopo ora, come una seconda pelle sulle opere. Accanto ai lavori principali, ho voluto rendere accessibili anche cartoline d’autore e materiali da collezione, per offrire un ponte concreto verso il mio universo grafico, fatto di gesto, ritmo e ascolto profondo.
Ogni incontro, ogni parola scambiata, ha lasciato una traccia anche dentro di me. Artflow non è stata solo un’esposizione: è stata una sorta di respiro comune, un atto di presenza e di ascolto reciproco.
Questa esperienza ha trasformato Malcesine, per un breve ma luminoso frammento di tempo, in uno spazio dedicato all’arte contemporanea viva e vissuta.
E ha trasformato anche me, rafforzando la mia volontà di entrare con passo deciso nel mercato dell’arte contemporanea, con opere che nascono da una ricerca autentica, fedele alla tradizione del gesto e al coraggio dell’essenzialità. Artflow non è la prima mostra ma è stato un inizio nuovo per me. Il mio cammino continua, ci sono progetti ambiziosi”.