Francesco Ferone è fotografo e filmmaker, specializzato in moda e pubblicità, e socio di Doc Creativity. Fin da giovane nutre una passione per il disegno, che lo spinge a esplorare fotografia, musica e cinema, influenzato da film come The Shining di Stanley Kubrick. Dopo il diploma in grafica pubblicitaria, studia all’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove partecipa a mostre come Napoli: stazione dell’arte. La sua tesi triennale, ispirata dalle teorie di Zygmunt Bauman, unisce fotografia e sociologia con il progetto Alter-Ego. Nel 2017 si specializza in Fotografia per la comunicazione e contribuisce alla mostra e al libro Vesuvio: la nuova alba. Laureato nel 2020 con una tesi sulla riqualificazione dell’Ex-Base Nato di Bagnoli, lavora da quasi dieci anni nel settore della moda e pubblicità, applicando il suo linguaggio visivo in campagne e progetti editoriali.

Verso una Direzione Creativa: oltre la fotografia e il video

Sto cercando di focalizzarmi sempre di più verso una figura che non sia solo quella di fotografo o videomaker, ma che abbia anche un ruolo di direzione creativa. Voglio offrire ai clienti non solo una semplice produzione di contenuti, ma un percorso più strutturato e completo, che li accompagni da un punto A a un punto B con una visione ben definita. Mi occupo quasi esclusivamente di fotografia commerciale e sento che il nostro settore sta cambiando profondamente.

Il valore della fotografia e del video non si basa più solo sulla qualità tecnica dell’attrezzatura: oggi anche un iPhone può realizzare ottimi video. Ciò che fa davvero la differenza è la visione creativa, il valore aggiunto che un professionista può offrire al cliente oltre alla semplice realizzazione tecnica. Questo è l’aspetto su cui sto lavorando maggiormente.

Il mio obiettivo principale è quello di costruire relazioni lavorative più continue e strutturate, piuttosto che lavorare mese per mese su singoli progetti. Questa scelta mi permette non solo di avere più stabilità, ma anche di divertirmi di più e proporre idee più innovative ai clienti.

Esperienze e punti di svolta

Uno dei lavori più importanti della mia carriera è stato quello con un talent di rilievo, che mi ha permesso di capire che questa strada era davvero percorribile. Inoltre, ho avuto l’opportunità di collaborare con un’agenzia romana per fotografare atleti olimpici, un’esperienza incredibile soprattutto perché sono un appassionato di sport, in particolare di pugilato. Ho anche lavorato all’interno del Centro Italia Olimpico della Polizia di Stato, fotografando alcuni dei migliori atleti italiani.

Un’altra esperienza significativa è stata la vendita di una mia fotografia a una piccola galleria d’arte a Roma, che poi è stata pubblicata su una rivista dedicata all’Italia degli anni ’60. Si tratta di uno scatto in pellicola, mai pubblicato prima, che ho scelto di condividere solo con quel circuito artistico. Questo ha rappresentato una soddisfazione personale molto importante per me.

Inoltre, ho lavorato su progetti cinematografici, collaborando con un regista per documentari trasmessi su Rai Arte. Tuttavia, ho preferito concentrarmi sulla fotografia e sulla direzione creativa, poiché il mondo del cinema richiede un investimento totale che al momento non sento nelle mie corde.

Il valore dell’essere socio Doc

Per me, essere socio Doc Creativity significa avere un supporto costante e preciso su ogni aspetto lavorativo, dai preventivi alla gestione amministrativa. Inoltre, grazie a Doc, ho avuto accesso a bandi e opportunità di lavoro che altrimenti sarebbero stati difficili da raggiungere autonomamente. Ad esempio, nel 2020, attraverso la cooperativa, ho partecipato a un progetto per il Ministero della Cultura e la Regione Campania, realizzando un servizio fotografico all’interno del Palazzo Reale di Napoli. È stata un’esperienza unica: scattare da solo in un luogo storico così importante è stato incredibile.

Infine, grazie a Doc ho potuto accedere a contributi di sostegno per lo spettacolo durante il periodo della pandemia, un aiuto fondamentale per molti professionisti del settore. Dopo quasi cinque anni in cooperativa, posso dire di essere molto soddisfatto. Vedo che la comunicazione sta cambiando e mi piace il lavoro che si sta facendo per raccontare le storie dei soci. Credo che ci sia ancora tanto potenziale da sviluppare e sono contento di far parte di questa realtà.