Damiano Andreotti, socio di Doc Creativity, è un fotografo specializzato in ritratto, pubblicità e moda, con collaborazioni con aziende e magazine internazionali. Dal 2019 fa parte del team di Mondadori Portfolio. Tra i suoi lavori più rilevanti si annoverano la campagna FastWeb del 2021 con atleti come Sinner e Tortu, la copertina di Vogue Italia con Freja Beha Erichsen e un’opera di Michelangelo Pistoletto, e la campagna mondiale di Fila del 2023 con Björn Borg, Reinhold Messner e Giovanni Soldini. Oltre ai progetti commissionati, Andreotti conduce una ricerca artistica sull’elemento umano, ricevendo riconoscimenti internazionali come la menzione d’onore al Moscow International Photography Awards. Tra le sue opere spiccano il ritratto per la copertina del libro Faccio la mia cosa di Frankie hi-nrg mc e uno scatto per L’Oréal incluso nel volume del centenario Nikon. Nel 2018 ha raccontato il suo lavoro al TEDx Po Street di Torino. 

Evoluzione, sfide e identità di un fotografo tra analogico e digitale

“Il mio lavoro ha subito cambiamenti profondi nel corso degli anni. Dopo essermi diplomato all’Accademia di Fotografia nel 2000, ho vissuto in prima persona l’evoluzione del settore: dai primi lavori su pellicola a una trasformazione radicale con l’avvento del digitale, che ha rivoluzionato il mercato. Questo ha causato inizialmente disorientamento, con un crollo dei prezzi e l’ingresso di molti dilettanti. Col tempo, però, il mercato si è stabilizzato. Inizialmente lavoravo come fotografo generalista su progetti di moda, still life e reportage, senza una direzione precisa. Ho poi deciso di dare una svolta alla mia carriera, sviluppando un progetto personale e specializzandomi nel ritratto, pur mantenendo un legame con la pubblicità e la moda. Devo dire che sono stato fortunato. Lo affermo con convinzione, perché penso che, come in ogni ambito, il successo dipenda da un mix di elementi: fortuna, talento, lavoro e studio. È come un cocktail, che non funziona se manca uno solo di questi ingredienti. Seguendo questa strada sono riuscito a trasformare il modo in cui il mercato percepiva il mio lavoro creando uno stile riconoscibile”.

La fotografia come espressione unica di sé: oltre la tecnica, la personalità e l’esperienza

“È fondamentale avere una visione personale e chiara di ciò che si vuole raccontare. Non basta saper portare a termine un lavoro in modo tecnico: la vera sfida è aggiungere un tocco unico che vada oltre la gratificazione personale ed economica. Creare un’opera che ti renda insostituibile. Ogni fotografia racchiude non solo competenze tecniche, ma anche esperienze, emozioni e cultura: è un riflesso di chi l’ha scattata. Come recita una frase celebre, “Dentro le mie fotografie ci sono tutti i dischi che ho ascoltato, i film che ho visto e i libri che ho letto.” La fotografia, quindi, è un’espressione autentica della propria personalità”.

Un mosaico di esperienze che rende riconoscibile il tuo stile

“Non credo che esista un vero e proprio “evento di svolta” nella mia carriera. Ho dei ricordi meravigliosi di servizi e campagne che mi hanno gratificato sul piano personale, ma a livello professionale non si può parlare di un momento unico. È piuttosto un mosaico, fatto di tanti tasselli: alcuni piccoli, che servono a definire lo sfondo, e altri più rilevanti, che tracciano i contorni del soggetto all’interno del mosaico. Ci sono state campagne più interessanti, che hanno avuto un eco mediatico più forte. Tuttavia, quelle che considero più gratificanti sono le campagne autoriali. Per esempio, nel 2023 ho realizzato una campagna mondiale per Fila Sport, fotografando personaggi come Messner, Borg, e Soldini. Mi hanno detto: “Abbiamo bisogno di immagini come quelle che sai fare tu”. Ecco, secondo me, queste sono le vere soddisfazioni, quando un cliente riconosce in te non un fornitore di servizi ma “ una cifra stilistica”.

La forza della rete: supporto, collaborazione e semplicità per una professione più tutelata e organizzata

“La rete offre un supporto completo in ambito fiscale, amministrativo e legale, permettendomi di sentirmi davvero tutelato rispetto a quando lavoravo come freelance con partita IVA. Questo ha cambiato radicalmente la mia prospettiva. Un altro grande vantaggio è la comunità di professionisti connessi tra loro. Ad esempio, ieri sono stato alla presentazione del libro di un fotografo della rete. Durante l’evento, mi ha parlato di un potenziale cliente e mi ha suggerito come la persona ideale per un progetto specifico. Inoltre, la rete semplifica notevolmente l’organizzazione dei progetti. Se hai bisogno di grafici, videomaker o truccatori, trovi tutto internamente, rendendo il lavoro più snello. Anche la parte logistica e burocratica è ottimizzata: un unico soggetto si occupa della fatturazione, e ogni professionista sa come gestire il proprio ruolo. Questo rende il processo più fluido ed efficiente”.