Dal 13 aprile al 12 maggio, presso il padiglione 9a del Mattatoio di Roma, si svolge la mostra URLO. Vibrazioni Urbane di Andrea Sampaolo.

L’esposizione, a cura di Simona Gavioli, è organizzata da Doc Creativity e promossa dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e Azienda Speciale PalaExpo.

In questo percorso, l’artista Andrea Sampaolo, interpreta lo spazio urbano  attraverso una serie di linguaggi che da sempre caratterizzano la sua esperienza creativa (street art, urban art, writing, graffitismo e muralismo, cultura Hip Hop) offrendo una visione innovativa del rapporto tra soggetto e mondo.

La grande riproduzione fotografica di uno spaccato di uno storico quartiere romano presente nel percorso, costituisce una cornice entro cui prende forma l’azione rigenerativa. Sampaolo sovrappone a quello sfondo una riproduzione delle vecchie paline pubblicitarie che si possono ancora vedere per le strade della città. Al suo interno realizza e colloca il dipinto che rappresenta, attraverso il suo tipico gesto dinamico e veloce, il Colosseo.

Nello sguardo visionario dell’artista gli strappi pubblicitari notati sulle vecchie paline ‘urlano’ la propria condizione di frammenti dispersi, dai quali prende vita la sua poetica figurativa. È questo scarto che permette a Sampaolo di trasformare la locandina metallica in supporto, in spazio della visione, la cui funzione è ricucire quegli strappi in un’immagine dell’oggi che sia portatrice di un nuovo senso.

Attraverso una serie di grandi opere su tela, in gran parte inedite, l’artista diffonde il suo ‘urlo’ rigenerativo nella sua città. Con le sculture in ‘statico movimento’ degli ‘ominidi’, diffuse nel percorso espositivo, riscatta l’uomo dal processo della deumanizzazione, evidenziandone il cuore ancora pulsante di creatività.

URLO riverbera nelle opere esposte anche la lunga esperienza vissuta in America dall’artista, rappresentando un grido innovativo e provocatorio.

All’interno dell’esposizione saranno realizzate dall’artista alcune performance e appuntamenti incentrati sul tema della creatività. La sua arte va intesa come una possibilità di connessione, che unisce gli uomini tra loro e con il mondo; un’arte provvista di un senso profondo anche politico che chiama in causa la natura originaria dell’essere umano.